Approfondiamo l'Universal Design for Learning (UDL)

 

REDAZIONALE. 

La traduzione educativa del concetto di Universal Design, introdotto dall’architetto americano Ronald L. Mace, in Universal Design for Learning (UDL) implica, come sottolinea Orkwis, (1999,p.1) “una progettazione di materiali e attività didattiche che permettano il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento da soggetti con un’ampia varietà di differenze nelle loro abilità di vedere, udire, parlare, muoversi, leggere, scrivere, capire la lingua, partecipare, organizzare, impegnarsi, e memorizzare”. In questa prospettiva, l’UDL prevede un’organizzazione dell’ambiente di apprendimento fornito di una molteplicità di strumenti e mezzi di rappresentazione e presentazione: tattili, visuali, uditivi proposti a vari livelli di complessità.

L’Universal Design for Learning si fonda su tre principi molto vicini all’impostazione di Senza Zaino (AA. VV. 2013) e che sono così riassumibili:

  • Principio 1 – Fornire un’ampia varietà di mezzi di rappresentazione (il che cosa dell’apprendimento). Secondo questo principio, bisogna tenere conto del fatto che gli studenti differiscono nei modi di recepire e comprendere l’informazione: ad esempio, ci sono alunni con difficoltà uditive o visive, ma ci possono essere alunni che prediligono, pur non avendo menomazioni, il canale uditivo, e così via.
  • Principio 2 – Fornire una molteplicità di mezzi di azione (il come dell’apprendimento). Secondo questo principio, bisogna tenere conto degli studenti che magari hanno handicap motori o difettano di capacità organizzative e sono iperattivi (DDAI), ma anche di quelli che magari si esprimono meglio per scritto o che preferiscono costruire prodotti tridimensionali.
  • Principio 3 - Fornire una serie diversificata di modi di impegnarsi (il perché dell’apprendimento). Secondo questo ultimo principio, bisogna tenere conto delle molteplici motivazioni e dei molteplici interessi degli studenti; sarà necessario esplorare quei contorni che caratterizzano ciascuno studente per trovare la particolare via che potrà essere efficace.
Proponiamo in seguito un video che riassume l'Universal Design for Learning e i principi che è necessario tenere in considerazione per la creazione e l'organizzazione di ambienti di apprendimento realmente inclusivi ed efficaci. 



Riferimenti bibliografici:

AA.VV. (2013). Un approccio globale al curricolo. Linee – guida per le scuole. Napoli: Tecnodid.
Orkwis R. (1999). Curriculum Access and Universal Design for Learning. Arlington, VA: ERIC Clearinghouse on Disabilities and Gifted Education.

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