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Visualizzazione dei post da settembre, 2021

Il modello dell'artigiano

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  di ELISABETTA NANNIZZI e SABRINA TAMBELLINI.  Nel  Modello dell'Artigiano l'aula e la scuola assumono la caratteristica di una bottega, come quella di un artigiano.   Nell'aula, come nella bottega, si pianifica l'attività, si usano strumenti e materiali e si realizzano prodotti utili per scambiare e mettere in mostra. I docenti sono chiamati a guidare e a sviluppare un apprendistato cognitivo, assumendo un ruolo di guida e implementando la  cooperazione tra gli allievi.  Non solo nel modello Senza Zaino si dà spazio all'apprendistato cognitivo all'interno di un apprendimento situato, ma molti studiosi lo hanno proposto come Wenger, Sennet, Maglioni... Il modello dell'artigiano propone un approccio globale al curricolo e al sistema delle attività che si articola in una progettazione più complessa dell'iter scolastico.  Nel modello dell'artigiano emerge forte il confronto fra i due approcci: l'approccio tradizionale, idealistico e depositario vs

La qualità o la quantità? Suggerimenti per un nuovo inizio della scuola

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  di MARCO ORSI.   In un recente seminario organizzato dall’associazione Senza Zaino, la sociologa Chiara Giaccardi nel suo intervento molto stimolante, ha parlato di nuovo inizio , sconsigliando di utilizzare la parola ripartenza, che rimanderebbe all’idea di tornare a praticare i modelli di vita precedenti la pandemia.  Ecco, ora l’Italia si accinge a spendere le molte risorse previste dal PNRR  messe  a disposizione dall’Europa, ma il rischio in agguato è quello di mantenersi sulla linea  quantitativa della ripartenza, piuttosto che su quella qualitativa del nuovo inizio. Un approccio fondato sulle evidenze è sicuramente di grande aiuto per evitare tali pericoli.  Prendiamo allora alcuni temi emblematici cominciando con la  povertà educativa .  John  Hattie, autorità nel campo della Evidence Based Education, sostiene che da una parte gli insegnanti spesso esprimono la convinzione  che non si possa fare molto per porre rimedio alla povertà, ma in realtà le ricerche dicono il contrar