Post

Visualizzazione dei post da 2021

Facebook e Meta: il tattile e il digitale, il reale e il virtuale

Immagine
di MARCO ORSI.   Può funzionare il metaverso di Zuckerberg? Davvero la soluzione è l'utilizzo definitivo di avatar e realtà virtuali?  L'apprendimento potrà esaurirsi in tale prospettiva.  Certo non demonizziamo la tecnologia, ci mancherebbe! Il digitale non può essere denigrato e tuttavia  Homo sapiens  ha decine di migliaia di anni di esperienza diretta sensitiva degli altri  Sapiens   e dell'ambiente naturale. Toccare, vedere, odorare, gustare, ascoltare direttamente è comunque diverso che toccare, vedere, odorare, gustare, ascoltare virtualmente.  Dobbiamo sempre tenerlo presente.  La realtà immersiva vera è altra cosa dalla realtà immersiva virtuale.  Ecco: sta a noi trovare il giusto equilibrio e il video islandese ce lo ricorda.                     La realtà immersiva REALE   La realtà immersiva VIRTUALE di MARCO ORSI.   Può funzionare il metaverso di Zuckerberg? Davvero la soluzione è l'utilizzo definitivo di avatar e realtà virtuali?  L'apprendimento potrà

Il Ministro e la valutazione dei docenti

Immagine
  di MARCO ORSI ( disegno di Mao Fusina) . Nell’Atto di indirizzo per il 2022 promulgato dal Ministro della Pubblica Istruzione Patrizio Bianchi lo scorso mese - e riportato in questi giorni dai giornali - si dice testualmente: "Occorre promuovere e potenziare l'attività di valutazione delle scuole, dei dirigenti scolastici e del personale docente, valorizzandone gli esiti, anche a supporto del processo di sviluppo dell'autonomia scolastica".  Una dichiarazione che ha fatto irritare i sindacati al punto che il ministro si è preoccupato immediatamente di gettare acqua sul fuoco, sfumando toni e propositi.  Ma tuttavia resta la domanda: il merito va riconosciuto ai docenti? I meritevoli devono essere individuati e conseguentemente premiati o è il caso di abbozzare?   Beh innanzitutto c’è una contraddizione che qualcuno  deve pur spiegare:  come è possibile che vi sia  un sistema funzionante esattamente per premiare chi merita, dando voti e autorizzando i passaggi di cl

Approfondiamo l'Universal Design for Learning (UDL)

Immagine
  REDAZIONALE.  La traduzione educativa del concetto di Universal Design, introdotto dall’architetto americano Ronald L. Mace, in Universal Design for Learning (UDL) implica, come sottolinea Orkwis, (1999,p.1) “ una progettazione di materiali e attività didattiche che permettano il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento da soggetti con un’ampia varietà di differenze nelle loro abilità di vedere, udire, parlare, muoversi, leggere, scrivere, capire la lingua, partecipare, organizzare, impegnarsi, e memorizzare” . In questa prospettiva, l’UDL prevede un’organizzazione dell’ambiente di apprendimento fornito di una molteplicità di strumenti e mezzi di rappresentazione e presentazione : tattili, visuali, uditivi proposti a vari livelli di complessità. L’Universal Design for Learning si fonda su tre principi molto vicini all’impostazione di Senza Zaino (AA. VV. 2013) e che sono così riassumibili: Principio 1 – Fornire un’ampia varietà di mezzi di rappresentazione (il 

Una scuola inclusiva in quanto globale: il modello Senza Zaino

Immagine
  di ELISABETTA NANNIZZI. L’idea dell’inclusione dovrebbe creare un atteggiamento che si basa non sulla misurazione della distanza da un preteso standard di adeguatezza, ma sul riconoscimento della rilevanza della piena partecipazione alla vita scolastica da parte di tutti i soggetti. L’idea di scuola inclusiva, in quanto globale, ispira il modello Senza Zaino alla base del quale troviamo il principio secondo cui  è necessario progettare un intero ambiente formativo globale che incontri, tramite anche percorsi differenziati ed evitando le trappole della standardizzazione, la particolarità di ognuno: si tratta del metodo dell’Approccio Globale al Curricolo (GCA). In sintesi il GCA propone una visione sistemica dell’ambiente formativo che si declina in 4 caratteri essenziali:  la globalità dell’ambiente ; la globalità della persona ; la globalità del sapere ; la globalità come integrazione delle differenze , poiché l’ambiente formativo è progettato per rispondere alle esigenze di cia

Il modello drammaturgico dell'insegnante

Immagine
  di ANNA CHIARA SOCCIARELLI.   Immagina di essere seduto nella platea di un teatro, pronto ad assistere ad uno spettacolo che dovrebbe cominciare alle 21.00 in punto. Sono le 21:20, lo spettacolo non è ancora iniziato. Dalla platea si riescono a sentire chiare le voci degli attori, ancora dietro le quinte, che ripassano, e i rumori degli oggetti di scena che, ad uno ad uno, vengono posizionati sul palcoscenico. 21:30, lo spettacolo finalmente inizia, ma ancora qualcosa va storto. Gli attori si limitano a ripetere la propria parte in modo meccanico e inespressivo, stando fermi al proprio posto. Alcuni addirittura si scordano le proprie battute e, per questo, bloccano la performance. Gli oggetti di scena, infine, non si trovano al posto giusto, e spingono il protagonista ad utilizzare un libro al posto di un piatto e un bicchiere al posto di un cappello. Che cosa proveresti, trovandoti lì? Sicuramente tra il pubblico dilagherebbe un grande senso di insoddisfazione. L’indignazione e la r

Il modello dell'artigiano

Immagine
  di ELISABETTA NANNIZZI e SABRINA TAMBELLINI.  Nel  Modello dell'Artigiano l'aula e la scuola assumono la caratteristica di una bottega, come quella di un artigiano.   Nell'aula, come nella bottega, si pianifica l'attività, si usano strumenti e materiali e si realizzano prodotti utili per scambiare e mettere in mostra. I docenti sono chiamati a guidare e a sviluppare un apprendistato cognitivo, assumendo un ruolo di guida e implementando la  cooperazione tra gli allievi.  Non solo nel modello Senza Zaino si dà spazio all'apprendistato cognitivo all'interno di un apprendimento situato, ma molti studiosi lo hanno proposto come Wenger, Sennet, Maglioni... Il modello dell'artigiano propone un approccio globale al curricolo e al sistema delle attività che si articola in una progettazione più complessa dell'iter scolastico.  Nel modello dell'artigiano emerge forte il confronto fra i due approcci: l'approccio tradizionale, idealistico e depositario vs

La qualità o la quantità? Suggerimenti per un nuovo inizio della scuola

Immagine
  di MARCO ORSI.   In un recente seminario organizzato dall’associazione Senza Zaino, la sociologa Chiara Giaccardi nel suo intervento molto stimolante, ha parlato di nuovo inizio , sconsigliando di utilizzare la parola ripartenza, che rimanderebbe all’idea di tornare a praticare i modelli di vita precedenti la pandemia.  Ecco, ora l’Italia si accinge a spendere le molte risorse previste dal PNRR  messe  a disposizione dall’Europa, ma il rischio in agguato è quello di mantenersi sulla linea  quantitativa della ripartenza, piuttosto che su quella qualitativa del nuovo inizio. Un approccio fondato sulle evidenze è sicuramente di grande aiuto per evitare tali pericoli.  Prendiamo allora alcuni temi emblematici cominciando con la  povertà educativa .  John  Hattie, autorità nel campo della Evidence Based Education, sostiene che da una parte gli insegnanti spesso esprimono la convinzione  che non si possa fare molto per porre rimedio alla povertà, ma in realtà le ricerche dicono il contrar

Record di neet in Italia secondo Ocse (2016)

Immagine
REDAZIONALE. Record di "neet" e spesa per l'istruzione (2014) al lumicino: l'Ocse bacchetta l'Italia. L'annuale "sguardo sull'educazione" (Education at a glance 2016) rilasciato dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico pone l'accento sulle tantissime fragilità del sistema d'istruzione - scolastico e universitario - italiano, puntando il dito sulle politiche che hanno portato la scuola del Belpaese agli ultimi posti europei in parecchi, troppi, ambiti.  "Un'istruzione di qualità ha bisogno di un finanziamento sostenibile", chiosano gli esperti dell'istituto che ha messo a confronto i sistemi educativi di 35 tra i paesi più industrializzati della terra. Perché è proprio sulle risorse che l'Italia, negli ultimi anni, ha fatto enormi passi indietro. I numeri sono impietosi e mettono a nudo le politiche dei governi che si sono avvicendati dal 2008 al 2013, pronti a sforbiciare il bilancio della

Uno zaino troppo pesante

Immagine
     di MARIA PAOLA PIETROPAOLO. Ancora una volta nel titolo del nuovo libro di Marco Orsi è presente lo zaino, un oggetto simbolo che ricorre nella storia ormai ventennale del movimento e lo definisce sin dal nome. Tutto è cominciato, infatti, togliendo lo zaino dalle spalle di bambini e bambine e ristrutturando completamente gli spazi di apprendimento. Un gesto reale e simbolico, che ha comportato quella che una mamma ha felicemente definito “ una rivoluzione silenziosa ”: un cambiamento radicale del modo di stare in classe e di insegnare.  Il libro di Marco Orsi questa volta utilizza la metafora dello zaino in senso più generale, opponendo   la pesantezza di una scuola “pachiderma”, sia pure liquido, alla prospettiva di una scuola più leggera ed agile , liberata nell’organizzazione ma anche nella didattica dalle procedure farraginose e dalle sovrastrutture che si sono accumulate negli anni, favorite anche da una legislazione che ha appesantito oltremodo la gestione amministrativa d

101 idee per organizzare la scuola

Immagine
  di MARCO ORSI.   Laura Biancato - autrice sui temi dell'innovazione scolastica e coautrice del  Manuale dell'Expert Teacher , è dirigente scolastica dell'Istituto Superiore "Mario Rigoni Stern" di Asiago, istituto che ho avuto la fortuna di visitare e di apprezzarne la qualità - ha curato il volume per Erickson dal titolo  101 Idee per organizzare la scuola.  Il testo fa una raccolta molto interessante di idee e pratiche che gettano una luce di rilievo sui possibili scenari futuri del nostro sistema educativo.  Tra i vari  contributi ve ne sono diversi di dirigenti, insegnanti e  esperti del movimento Senza Zaino, compresa Laura  Biancato che ha gestito come capo di istituto scuole in passato del nostro movimento. Il libro si divide in 10 parti:  la gestione organizzativa dell'istituto gli spazi interni ed esterni della scuola le piattaforme tecnologiche per una didattica integrata le alleanze con il territorio l'inclusione la gestione delle disuguaglian